Generi musicali – lista
- Dance anni 80
- Dance anni 90/2000
- EDM (electronic dance music)
Non amiamo le etichette tranne se si tratta di labels, ci ispiriamo quindi alla musica libera da schemi espressivi e da troppe regole di forma!
Premessa fatta, esploreremo i generi musicali club che hanno fatto la storia della dance e vedremo come si sono evoluti fino ai giorni nostri, ne elencheremo le caratteristiche fondamentali e cercheremo di guidare l’ascolto dei curiosi
Anticipiamo che ogni genere musicale può derivare dalla fusione di altri generi e ovviamente può avere dei sottogeneri, ecco perchè all’inizio abbiamo esordito con titubanza circa le etichette, c’è una tale contaminazione tra generi musicali e sottogeneri che una loro definizione può rivelarsi controversa
Dance anni 80
Il boom economico registrato in questi anni unitamente ai look colorati ed eccessivi della moda e allo sviluppo dell’ industria elettronica, crea un mix perfetto tra generi musicali e innovazione
Una ricca varietà resa possibile grazie alla diffusione delle prime batterie elettroniche tra cui le Roland TR-808 e 909, dei sintetizzatori come Moog, Arp Odissey e Korg Ms 10, dei microprocessori, degli home computer tra cui il Commodore 64 e infine, della tecnologia MIDI (Musical instrument digital interface)
Il MIDI è in realtà un protocollo che consente di collegare gli strumenti musicali elettronici a svariati dispositivi tra cui anche il computer
Tramite protocollo MIDI è possibile ad esempio:
- eseguire controlli sui parametri dello strumento elettronico tra cui nota, pressione, durata e sustain (ossia la proprietà di mantenere il suono nel tempo dopo che è stato suonato)
- modificare anche parametri non strettamente correlati alla scrittura musicale come cutoff (frequenza di taglio del filtro), resonance (larghezza della banda passante del filtro) e wave form (forma d’ onda dell’ oscillatore)
Il primo sintetizzatore (synth) dotato di interfaccia MIDI risale al 1983 con la tastiera Prophet 600, tuttavia la versione definitiva è implementata con la Yamaha dx7
Ma cosa s’ intende per sintetizzatore? Si tratta di uno strumento musicale elettronico in grado di generare autonomamente segnali audio cioè suoni di strumenti musicali reali e/o suoni artificiali
Può essere gestito dal musicista direttamente o da un sequencer, sia hardware che software
Ad oggi, il protocollo MIDI è normalmente integrato nella maggior parte dei software sequencer
Altra novità è rappresentata dal campionamento mediante sampler, ossia uno strumento musicale elettronico in grado di convertire un segnale audio analogico in un archivio digitale detto sample (campione)
Il processo avviene in 3 fasi:
- campionamento > misura dei livelli di tensione del segnale audio analogico,
- quantizzazione > il segnale analogico viene convertito in bit,
- memorizzazione > i dati trasformati in forma digitale vengono scritti in memoria
I campioni sono quindi registrazioni digitali che, se ripetuti in modo creativo diventano loop, ma sono utilizzati anche per introdurre effetti, ne parleremo in dettaglio quando esploreremo il mondo del Djing
Tornando ai generi musicali, gli anni 80 offrono un palinsesto ampio:
- disco music,
- synth – pop,
- industrial,
- new age
La disco music nasce dalla fusione di funk, soul, swing, elementi latini, afroamericani e psichedelici
Si caratterizza per un battito in 4/4 (four on the floor) cioè un tempo costante e accentato in cui la cassa (tamburo o kick drum) è colpita a ogni beat per la maggior parte del brano, regolarità degli hi-hat aperti su un battito non accentato e basso sincopato
Alcuni strumenti come archi, fiati, pianoforti e chitarre elettrici servono a creare un sottofondo “ricco”, altri invece sono impiegati per melodie soliste, come il flauto
Altri ancora sono introdotti per la prima volta come nel caso del sintetizzatore, innovazione fondamentale e necessaria alla diffusione del genere synth – pop (detto anche Techno pop) dato dalla combinazione tra sintetizzatori ed elementi pop che, grazie ai Kraftwerk come maggiori interpreti, diviene più ballabile e quindi popular
L’ industrial invece si caratterizza per lo più come un genere d’ avanguardia, nato infatti nelle fabbriche londinesi durante il periodo della pestilenza, diventa metafora della società industriale della quale riprende i ritmi, i rumori e le sonorità metalliche per farne muzak (musica d’ambiente) dallo stile ipnotico, dissonante e cacofonico
La new age infine, suonata esclusivamente con strumenti elettronici, rappresenta la variante più commerciale e melodica del genere musicale il cui stile è ispirato alla riflessione, al raggiungimento di livelli di coscienza superiori e di benessere fisico, le atmosfere sono pertanto meditative e accompagnate da suoni naturali in sottofondo
Alcuni dei nomi che hanno fatto la storia sono: Village People, Duran Duran, Enya, Giorgio Moroder, Moby, Depeche Mode, Eurythmics, Donna Summer
Verso i 90
Donna Summer ha un grande merito oltre che talento, quello cioè di essere stata la prima a fornire una definizione tecnica dell’ evoluzione e rielaborazione dei generi musicali anni 80 e 90 in Eurodance
Durante un’ intervista rilasciata in occasione dell’uscita del singolo I feel love, la Summer descrive il suo ultimo successo come vibrante e ad alta energia, coniando difatti il termine “high-energy”, poi abbreviato in Hi-NRG e utilizzato per descrivere la disco music con un tempo alto, ossia i singoli tra i 130-140 bpm, con ritmo in 4 battiti, voci riverberate e uso di sintetizzatori
Dance anni 90/2000
L’ unione dei generi musicali disco, techno, Hi-NRG e house degli anni 80 all’ uso continuo dei sintetizzatori, porta alla nascita dell’ EURODANCE
Il genere, conosciuto in tutta Europa come dancefloor, diviene popolare in tutto il mondo grazie al Summer Festival che si tiene a Ibiza nel 1994
Le caratteristiche sono l’ impiego di voci maschili o femminili, talvolta entrambe, che si alternano a strofe melodiche (solista) e altre rappate (duetto), ritornelli semplici e parti rap che possono essere più di una o mancare del tutto e che hanno influenza reggae o scat (canto improvvisato di estrazione jazz)
Indipendentemente dalla nazionalità degli artisti, si canta in inglese e alcuni nomi hanno protagonisti personaggi come Ice Mc, Alexia, Double You, Cappella, Scatman John, Ace of Base e Vengaboys
Il tempo in 4/4 viene mantenuto salvo qualche variazione, le percussioni sono realizzate con sintetizzatori e i bpm variano dai 110 ai 150
I temi dei testi sono improntati ai valori positivi come amore, erotismo, sessualità, amicizia, relax o anche ostacoli da superare, per cui verrebbe da pensare che per rispetto ai temi si scriva sempre in tonalità maggiori, in realtà, spesso si ricorre al minore
I sintetizzatori invece sono impiegati per creare arpeggi, ossia abbellimenti che si applicano agli accordi, le note infatti sono eseguite in successione rapida anziché simultanea
Emozione, riflessione e alternanza di tonalità maggiori/minori sono elementi fondamentali del filone progressive degli anni 90 e 2000
Progressive
La progressive degli anni 90/2000 ha 2 sottogeneri musicali che sono la dream e la mediterranean progressive
Strutturalmente i brani sono vere e proprie composizioni musicali, non solo per la durata che si assesta tra i 5 e gli 8 minuti, ma anche per la presenza di arrangiamenti armonici che solitamente mancano nelle altre produzioni discografiche
La stesura è divisa in 5 parti: intro, prima parte, climax, seconda parte e conclusione (ecco perchè si ha bisogno anche di 8 minuti) e poichè la conclusione e l’introduzione sono identiche nel groove (serie ritmica che si ripete ciclicamente), i singoli progressive hanno struttura ciclica e non lineare
Possiamo udire distintamente cassa, basso, piatti, synth, tastiere e vocals femminili che consistono in strofe e/o semplici frasi
La dream caratterizza il periodo 95-97 e ha come protagonista Robert Miles con il successo internazionale Children, seguito poi da Fable (entrambi contenuti nell’ album Dreamland)
La mediterranean è associata storicamente alla Dream, ma ciò che la contraddistingue è l’origine, il termine è infatti coniato da Bortolotti che lo utilizza per indicare i singoli progressive e gli artisti di cui lui è produttore alla Media Records, ad esempio Mauro Picotto, Franchino, Mario Più e lo stesso Gigi D’Ag
Bortolotti quindi è l’ideatore e precursore del sottogenere musicale italiano noto come Italo Dance che vanta molti artisti i cui singoli sono stati disco d’oro e/o di platino
Italo Dance
Le caratteristiche del genere musicale sono simili, le voci sono però modificate con il Vocoder, effetto che modula la voce mediante un suono portante esterno e/o con l’ impiego dell’ Autotune, un software di correzione dell’intonazione che forza la voce in una scala prestabilita
Questi strumenti identificano artisti come Cher ed Eiffel 65 e sono utilizzati tutt’oggi
I testi questa volta sono scritti anche in italiano e il basso ha un suono metallico e graffiante, è infatti soprannominato Tuba-Bass
Nel periodo 92-97 l’ Italo dance comincia a differenziarsi stilisticamente sia dall’ eurodance che dal genere progressive e, paesi come la Germania iniziano a produrre lo stile italiano
Ricordiamo successi come quelli dei Corona, Netzwerk e Da Blitz
Dal 99 l’ Italo Dance si consacra a genere mainstream e permette a moltissimi artisti di emergere e tenere alta l’eccellenza italiana all’estero, dopo i Da Blitz è il turno di Gigi D’Agostino, gli Eiffel, Prezioso e Marvin e l’ immancabile Media Records di Bortolotti come tramite fondamentale
La dance italiana raggiunge le vette delle classifiche internazionali con milioni di copie vendute e alcuni singoli come “Blue” degli Eiffel entrano alla posizione numero 6 della Billboard hot 100 americana, mentre l’ “Amour Toujours” di Gigi D’ag si trova alla 78′ posizione
Non possiamo non citare artisti come Magic Box, Gabry Ponte, Paolo Sandrini, Dj Ross ma soprattutto alcune voci meravigliose come quelle di Erika, Lady Violet, Anita Doth dei 2Unlimited, Jenny B (Giovanna Bersola) successivamente sostituita da Sandy Chambers e infine il timbro eccezionale di John Biancale, ossia colui che ha prestato la voce a Billy More
Lento Violento
Il lento violento, sottogenere dell’ italo dance, viene fondato da Gigi D’Ag che nella scelta del nome riprende un’ idea musicale di Ottomix (il quale a sua volta s’ ispira ai produttori austriaci)
Le caratteristiche sono date da elementi afro degli anni 80 campionati in chiave house, ritmo a bassi bpm di stampo afro/tribal/techno (dai 70 ai 120) e infine pesanti bassi di derivazione techno hardcore
Nel 2005 Gigi D’Ag inizia il programma settimanale “il cammino di Gigi D’Agostino” in onda su m2o, l’ appuntamento radiofonico diventa giornaliero grazie al montaggio di Deltapiù e dura fino al 2009
Il 27 Aprile del 2007 Gigi rilascia l’ album “lento violento e altre storie”, una raccolta di 35 brani in doppio cd che raggiunge le 20 mila copie vendute e il disco d’ argento
A Luglio dello stesso anno esce “lento violento man – la musica che pesta”, album in doppio cd contenente 38 tracce tra cui “Taranza” di Zeta Reticuli
Altra compilation degna di nota è Ieri & Oggi Mix Vol.1 uscita nel 2010 e contenente il successo di Zeta Reticuli “Benomale”
Anni 2000
Il sound eurodance inizia a tramontare con l’emergere di artisti che spostano la scena club verso house e techno, che difatti sono i principali generi musicali degli anni 2000
Il 2005 in particolare vede la nascita del colosso Youtube che favorisce la spettacolarizzazione dei contenuti multimediali mediante video musicali ufficiali, in questo periodo collochiamo infatti Benny Benassi col singolo Satisfaction, artista italiano che rielabora l’ acid house e la rave house degli anni 80 in chiave electro house, mentre gruppi come i Brooklyn Bounce e gli Scooter si collocano, già molto prima, su techno e hardcore
Ricordiamo che fuori dal contesto club, gli anni 2000 offrono una varietà di generi musicali tra pop, pop/punk, rap, r&b, metal e rock e nomi come quelli di Britney Spears, My Chemical Romance, Green Day, Eminem, 50 Cent, Ne-Yo, Chris Brown, Usher, Linkin Park, Red Hot Chili Peppers, Muse e Foo Fighters
Dance – pop 2010
Un’eccezione va fatta per Lady Gaga, Katy Perry e Rihanna perchè interpretano l’ eurodance ma, in chiave dance – pop
La dance – pop che ha Michael Jackson come maggior esponente, è originaria degli anni 80 e può essere considerata il risultato della disco music a cui nel tempo si sono aggiunti gli elementi synth pop, quelli house degli anni 90 e infine quelli deep del 2010 grazie al contributo continuo offerto dalla Romania come maggior produttrice deep house
I generi musicali della discordia: l’ EDM
L’ acronimo è riferito ai generi musicali che si diffondono a partire dal 2012, il termine però non è stato coniato ex-novo, era infatti già apparso negli anni 80 negli States e stava ad indicare i singoli nati dall’ uso di sintetizzatori, da cui appunto Electronic Dance Music
La scelta della parola EDM sarebbe quindi dovuta al tentativo commerciale dell’ industria discografica e dei suoi giornalisti di identificare una cultura musicale che, partendo dall’ acid house, dall’ electro e dalla techno e passando dai rave, genera un trasporto di pubblico tale da trasformare il concetto di party
Quando pensiamo all’ EDM infatti, ci vengono subito in mente i music festival ♥
- Tomorrowland
- Lollapalooza
- Sensation
- Ultra
- Balaton
- Stereosonic
- Sunburn
- Creamfields
- Coachella
La cultura musicale di questa generazione è incentrata sull’ idea di divertirsi ai concerti facendo festa sfrenata!
Le critiche non potevano mancare e, su Pitchfork.com, leggiamo che i dischi sono tutti uguali, i Djs sono pagati troppo e, come se non bastasse, i giovani muoiono per overdose, alcolismo o vengono accoltellati durante i concerti…
I retroscena dei festival e degli artisti descrivono la crisi tristemente nota della “bolla edm”, al riguardo della quale riteniamo sia doveroso esprimere il nostro parere!
L’ EDM identifica una preferenza, una storia, un’ emozione e non serve addossare le responsabilità unicamente ai festival o peggio, alla vita privata dei djs, abbiamo scritto un approfondimento sul caso Avicii proprio a dimostrazione del fatto che spesso, nulla è come sembra
Parliamo, piuttosto, di un modus vivendi che si è diffuso a partire dagli anni 60 quando, il consumo di droga ha iniziato ad essere associato alla musica psichedelica e che raggiunge il picco tra gli anni 80 e 90, tanto che acid house diventa un epiteto per riferirsi all’ MDMA, la droga “da festa”
Droga, alcool e criminalità sono quanto di più lontano ci sia dalla musica, ma il mondo non si cambia con le critiche e i divieti, chiudendo le discoteche e annullando gli eventi come più volte è accaduto, al contrario, si cambia con l’ informazione e l’ educazione
I generi musicali EDM definiscono una Belle Époque: il boom di releases, i grandi artisti, i mega concerti e le promozioni
L’ EDM frutta moltissimo alle case discografiche e ai djs mentre le risorse economiche non sono gestite nel modo migliore, questo è innegabile
Sfugge invece, la motivazione per la quale l’ industria discografica decide improvvisamente di far “tramontare” l’ edm in favore di generi come il pop – country e la tropical house, ok l’ascolto ma… quanto sono ballabili?
E’ possibile che la “bolla edm” sia stata sapientemente sfruttata per distogliere l’ attenzione dalle decisioni che si stavano prendendo sul futuro della musica e sul mercato ad essa correlato?
L’ ipotesi appare plausibile e, come sappiamo nulla si crea, nulla si distrugge: com’era l’ EDM music?
© 2018 RIPRODUZIONE RISERVATA