EDM music intesa come House
L’ EDM comprende praticamente tutti i sound dance come house, techno, hardcore, trance e hardstyle, ciascuno con sottogeneri e caratteristiche proprie
Anche se differenti, questi generi rimangono ascrivibili all’ EDM perchè sin dagli anni 80 i dischi si realizzano con sintetizzatori
Alcuni filoni però si evolveranno parallelamente all’ EDM e non necessariamente come sua diretta conseguenza, come nel caso della dubstep di Skrillex
Esaminiamo il sound house e le sue trasformazioni nel tempo:
il termine viene da Warehouse, storico locale di Chicago dove suonava Frankie knuckles, considerato da molti il pioniere del genere…
In realtà, fù “On and One” di Jesse Saunders il primo disco house della storia (1984)
La metrica si mantiene in 4/4 mentre il groove si caratterizza per la presenza di:
- snare (il rullante)
- charleston (hi-hat)
- pad (tappeti armonici utilizzati per creare sottofondi)
- basso (acustico, elettrico o sintetico)
La parte melodica impiega pianoforte, flauto o strumenti a corda mentre il vocal può consistere in frasi o strofe
Quanto ai bpm, questi fanno letteralmente la differenza perchè, variando dai 105/110 ai 132 separano lo stile di Chicago da quello Deep
La deep house il cui termine è riferito alla profondità del basso, è più lenta, i suoi bpm infatti oscillano tra i 122 e i 127
Si caratterizza per la presenza di pad simili a quelli della chill out e della lounge da cui ne deriva uno stile più melodico, e grazie ad etichette come la Defected in the house e al contributo di paesi come la Romania, è stata ampiamente rilanciata nel corso degli anni 2000
Nel 2010 in particolare, le linee di basso cominciano a farsi più taglienti e le voci vengono abbassate di tono con un pitch shifter, effetto che provoca una variazione di frequenza su una nota, in eccesso o in difetto, mantenendone la durata.
L’ electro il cui termine viene utilizzato per la prima volta dai tedeschi per riferirsi all’ EDM distintamente dalle macrocategorie house e techno, negli anni 80 aveva già assorbito il funk e il boogie di New York
Da Detroit e Chicago il genere musicale approda a Ibiza: qui una vecchia fattoria viene trasformata nella discoteca più famosa d’ Europa, l’ Amnesia, e l’ electro si arricchisce di campionamenti rock, pop e reggae arrivando ad essere soprannominato balearic house grazie anche al contributo del resident Dj Alfredo Fiorito
Nello stesso periodo il dj Pierre (di Chicago) diffonde l’ acid house, genere che approda in Germania e nel Regno Unito (dove intanto Paul Oakenfold suonava l’ house) e identifica la cultura giovanile dei rave
L’ acid house infatti trasforma il sound system, l’ impianto formato da più casse che può essere spostato, nell’ after-party clandestino per eccellenza; Le feste illegali tenute nei capannoni o nelle industrie abbandonate durano fino all’alba mentre nel Regno Unito i club chiudevano intorno alle 2
Intorno al 1989 si diffonde anche l’ hip house, fusione tra house e hip hop, sempre a 4/4 ma con vocals rappati, il singolo “Pump Up The Jam” dei Technotronic ne è il più rappresentativo, solo un anno dopo uscirà “Vogue” di Madonna, il singolo che consacra definitivamente l’ house a mainstream
Seguono le inaugurazioni della Ministry Of Sound nel 91 e del Fabric nel 99 a Londra
In Italia intanto si sviluppa il filone noto come spaghetti house: il gruppo musicale 49ers rappresenta uno dei tanti successi internazionali italiano insieme ai Cappella (entrambi della Media Records)
Alcuni sottogeneri comprendono la latin house nata da house ed elementi latino americani e la più famosa french house di fine anni 90 rappresentata da artisti come Bob Sinclair e Daft Punk
EDM music intesa come Techno
Il termine è l ‘abbreviazione di technologic ed entra in uso in seguito alla pubblicazione della compilation Techno – The New Dance Sound of Detroit del 1988
Il genere techno nasce tra Berlino e Detroit a partire dallo stile dei Kraftwerk e dal rock ed è caratterizzato da basso sintetico, dato cioè da segnali e non da vibrazioni acustiche; Ritmo in 4/4, loop, bpm compresi tra 110 e 150 e infine pause, talvolta senza cassa
La detroit techno rappresenta la club music più aggressiva rispetto ai generi “morbidi” dell’ acid house, dell’ hardcore e della progressive che si erano affermati in Europa
I loop, elemento caratteristico della techno, si ripetono in 2 o più battute in base alla complessità del brano e sono fondamentali nell’ hardgroove anche se assumono stampo tribale e/o latino
I Prodigy e i Chemical Brothers sono i primi gruppi di riferimento techno dei tempi odierni ma i fondatori appartengono a fasi distinte del genere, la techno infatti si caratterizza come genere a 2 ondate: la prima risente delle influenze electro e synth-pop e ha come protagonisti Juan Atkins e Carl Craig, quest’ultimo con forti influnze jazz
La seconda invece, assorbe l’ industrial e l’ EDM e vede emergere i Front 242, gruppo che sviluppa un sound in linea con l’ euro hardcore europeo
Altro nome importante è quello di Robert Hood che intorno al 94′ sposta la detroit techno sul filone minimal
A Chicago intanto, la techno viene battezzata stomping techno per l’elevata velocità e la ritmica marcatamente dritta
L’ hard techno o “Schranz” ha origine tedesca ed è caratterizzata da suoni molto distorti con ritmi veloci dai 145 ai 170 bpm; È il sottogenere dal quale origina la tekno, a sua volta ancora più veloce (da 170 a 200 bpm) con suoni cupi e minimali.
Hardcore
L’ house e la techno dei rave sperimentano la loro evoluzione in hardcore, aumenta infatti il numero dei bpm da 150 fino a 200 e i campionamenti provengono anche da film e programmi televisivi, i bassi sono pesanti e i ritmi sincopati
La sperimentazione si fa più evidente quando l’hardcore si arricchisce di campioni della musica giamaicana e viene soprannominata jungle techno, poi solo jungle
L’apprezzamento è evidente e il genere diviene mainstream nel 1994, anno in cui compaiono gli elementi hip hop, il canto Mc cioè la tecnica vocale di stampo rap e gli elementi della dancehall (un sottogenere del reggae con ritmo in 4/4 a circa 110 bpm), eppure proprio in questa fase alcuni produttori hanno preferito abbandonare la jungle per avvicinarsi alla drum & bass
Altro sottogenere è l’ happy hardcore che, come si intuisce dal termine, è incentrato su melodie allegre, voci femminili distorte o accelerate, ritmo di stampo breakbeat prima, veloce in 4/4 dopo e bpm tra 160 e 180
Gli stili variano con la nazione in cui si sviluppano, la Uk hardcore non solo è la più apprezzata ma le serate tenute nei club prevedono anche l’ uso di un abbigliamento particolare che reagisce alla luce e si illumina, e poi impianti laser, macchine del fumo e un Mc che rappa e incita a ballare
Altri sottogeneri comprendono la variante Scottish e l’ old happy hardcore, quest’ ultima suonata in Olanda e considerata la vera happy hardcore di cui gli Scooter sono gli esponenti maggiori
Trance
Nasce in Germania nei primi anni 90 come derivato della techno cui sono aggiunti elementi della musica classica, ambient e pop
E’ ancora in corso la diatriba sull’ origine del termine: per alcuni si riferirisce allo stato di benessere ed estasi che pervade chi l’ ascolta, per altri all’ uscita dell’ album Trancefer di Schulze del 1981
Anche la paternità del genere pare sia discussa perchè tecnicamente, fù il Belgio il primo paese a produrre trance: il singolo “The age of love” viene rilasciato dal belga Roger Samijn nel 90, ma la versione più conosciuta e accreditata come trance è il remix di Jam & Spoon del 92, nel frattempo in Germania usciva “We came in peace”
Abbiamo consultato il calendario delle releases di quel periodo e sembra che The age of love sia uscita prima… basterà a risolvere la questione?
Ricordiamo che Paul Van Dyk fu uno dei primi deejay a proporre la trance indipendentemente dalla techno e dall’ acid house del periodo, seguito poi da Tiesto nei primi anni 2000, l’ epoca dei Dj Superstar
Strutturalmente il genere ha una batteria di stile techno, basso sincopato e tema
La melodia arricchita da arpeggi, archi e voci è articolata in crescendo, il chè consente al genere di raggiungere le radio e i music festival
Quanto ai bpm, il genere offre un’ escursione notevole di sottogeneri, dai 128 possiamo arrivare ai 150/160
La classic trance del periodo 90-95 con l’influenza techno marcata, si evolve rapidamente verso la dream trance, meglio nota come progressive rispetto alla quale possiamo vantare molte produzioni italiane
Gli anni dal 94 al 98 sono invece all’ insegna della goa trance: il genere, con un tempo tra i 135 e i 150 bpm, nasce nello Stato indiano di Goa e viene suonato nei rave, tenuti non più nelle fabbriche abbandonate, ma all’ aperto, a contatto con la natura come vuole la cultura goa, favorire uno stato di trascendenza collettivo è l’ obiettivo primario
Il genere in 4/4 è veloce, 130-150 bpm ma può capitare di incontrare bmp più bassi o alti a 160
Segue tra la fine degli anni 90 e i primi anni 2000 l’ epic trance e l’ epic trance techno, entrambe comprese nel filone uplifting
Questi sono alcuni dei nostri generi preferiti, non solo per i bpm alti ma anche per la presenza di arrangiamenti complessi e temi estesi, uso di tonalità maggiori e minori, pad e archi strategici e vocals che possono andare da sibili a vere e proprie strofe, un mix in grado di incarnare diversi stati d’ animo, ideale anche per i work out!
Nello stesso periodo collochiamo anche l’ hard trance, genere in cui si alternano pause estemamente melodiche a momenti asssolutamente ritmici quasi al confine con l’hardcore, molto versatile e pertanto suonato sia da dj trance che techno
Vi segnaliamo qualche ascolto per il periodo 2000 – 2009
Epic trance techno | Hard trance techno |
Ready to flow – Mike Nero | Eternal (Technikal rmx) – Phatt & Jennie Rix |
Above the horizon – Glorius Synths Sinatic | Terminal velocity – Technikal |
Today – Evil Angel ft Kim Marsh | Set you free – Jason Cortez |
In the mind of madness – Mook |
Diverse le caratteristiche della vocal trance, la variante più commerciale del genere che in Italia raggiunge l’ apice intorno al 2011, e come si intuisce dal termine, lo spazio principale è riservato ai vocals, è possibile infatti distinguere strofe e ritornello affidati a voci soavi quasi sempre femminili mentre le tonalità sono sempre maggiori
Ricordiamo nomi come Hemma Hewitt, Cristina Novelli, Armin Van Buuren, Dash Berlin, Cosmic Gate e Giuseppe Ottaviani che ci proiettano inevitabilmente nell’ ultimo decennio dove sono innegabili le trasformazioni storiche apportate dalla tecnologia
Le trasformazioni più evidenti riguardano l’ uplifting perchè, mentre prima poteva essere in qualche modo affiancata alla progressive, oggi gode di un’ identità propria
L’ Uplifting è il sottogenere ritmato e veloce a quota 138 bpm, caratterizzato da voci in levare che vengono alzate di tono fino a identificarsi con il synth a cui si fondono completamente
Il tema è esteso e le tonalità sono spesso in minore, archi e pad concorrono a rafforzare le atmosfere oscure e sognanti
Hardstyle
La Germania e i Paesi Bassi sono i primi ad unire l’ influenza EDM techno, hardcore e trance in un nuovo sound sperimentale
L’ hardstyle, genere compreso tra 135 e 150 bpm, si diffonde all’alba dei 2000 nei paesi del nord Europa ma, proprio per le forti influenze techno e trance, trova forte consenso in Italia
Qui moltissimi tra dj e producer iniziano a produrla e a suonarla, il primo singolo esce infatti nel 2001 ed è I’m your deejay di Dj Zenith vs Avex
Subito dopo arrivano Technoboy, Tuneboy, Tatanka, Vortex, Mondello e Nino Pipitò a incrementare le produzioni discografiche e con esse la diffusione della Early-hardstyle
Meritano menzione anche i Brooklyn Bounce, artisti che si posizionano tra techno e hardstyle
Nel 2005/2006 la early lascia il posto alla Nu-style che si caratterizza per avere kick compressi e distorti, lead sia dance che trance e infine strofe e assoli
In Olanda, i fratelli olandesi Walt & Sjoerd Janssen ossia gli Showtek rilasciano nel 2007 il singolo dal titolo Fuck The System seguito da diverse collaborazioni con Technoboy Nel 2012 abbandoneranno la nu-style per aderire all’ EDM, periodo in cui l’ hardstyle viene ribattezzata come Euphoric
In questa fase si collocano artisti come Headhunterz, Blasterjaxx, Wildstylez, Brennan Heart e Noisecontrollers mentre Angerfirst e Nosferatu appartengono invece alla Rawstyle, ossia l’ ultima fase dell’ hardstyle in cui lo stile, più cupo e aggressivo, non privilegia la melodia ma anzi ruota intorno al kick
La velocità aumenta e i bpm raggiungono quota 160 e oltre, quindi hardstyle e hardcore si fondono e subiscono ciascuno l’ influenza dell’ altro!
Quanto agli eventi, se il Tomorrowland è uno dei festival EDM più importanti, il Qlimax e il Defqon.1 sono sicuramente i festival hardstyle per antonomasia, segue il Decibel
Chiudiamo con una riflessione: l’ EDM esiste sin dall’ ingresso dei sintetizzatori, quindi nessuno gridi allo scandalo! La dance doveva necessariamente garantirsi un avvenire e questo era possibile solo con la revisione dei suoi contenuti: la dance music oggi
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